FIC - Fondazione Italiana Continenza | L’incontinenza urinaria del bambino
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L’incontinenza urinaria del bambino

L’incontinenza urinaria del bambino

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Quali sono le cause?

 

Nella stragrande maggioranza dei casi l’Incontinenza urinaria è intermittente, si verifica cioè solo in particolari momenti della giornata con scarsità, oppure durante il sonno in abbondanza. Le cause sono disfunzioni del basso tratto urinario, che è composto dalla vescica, lo sfintere uretrale (il muscolo che le controlla) e l’uretra (il tubicino che conduce le urine dalla vescica all’esterno).

La disfunzione può dipendere semplicemente da abitudini non corrette, oppure si accompagna a infezioni del basso tratto urinario. Si presenta con precisi “sintomi vescicali” che si manifestano con uno svuotamento difficile della vescica oppure durante la fase del riempimento.

Nei casi in cui l’Incontinenza urinaria è continua, giorno e notte  senza interruzione, è in genere causata da anomalie malformative congenite oppure da una vescica cosiddetta ‘neurologica’, di cui cioè si perde il controllo della innervazione. Sono condizioni molto rare, che si possono presentare sin dai primi anni e necessitano di approfondimento per provvedere alla terapia.

 

Quali sono i sintomi e le disfunzioni vescicali?

 

Si tratta di condizioni differenti, con sintomi peculiari:

  1. Con l’Incontinenza da urgenza o Vescica iperattiva, come per gli adulti, è presente un’aumentata frequenza di minzioni (più di 7-8 al giorno) e l’urgenza di dover correre al bagno; i bambini per non bagnarsi cercano di sopprimere lo stimolo urgente con manovre fisiche, come comprimere l’uretra o stringendo le gambe o sedendo sul tallone (le bambine);
  2. Al contrario, alcuni bambini vanno al bagno molto di rado (meno di 3-4 volte al giorno). Anche questi bambini usano manovre per ritardare la minzione (incrociare le ginocchia, spingere sulla pancia), quando sono a scuola o guardano la TV o giocano. Questa condizione di Minzione posposta può avere una componente psicologica.
  3. Alcuni bambini riescono a svuotare la vescica solo spingendo con i muscoli della pancia, e il flusso di urine è spesso interrotto. Questa forma si chiama minzione disfunzionale e dipende in genere da cattive abitudini, con perdita di coordinazione tra il muscolo della vescica che ‘spinge’ fuori le urine e il muscolo ‘sfintere’ che chiude la vescica.

 

Quali sono le buone abitudini per la vescica?

 

Come per l’igiene dei denti o per una corretta alimentazione, esistono buone regole per la vescica e le minzioni, che sono il primo trattamento dei sintomi vescicali, compreso l’Incontinenza. Queste “buone regole”, se seguite dai primi anni di vita, dopo lo svezzamento dal pannolino (3-4 anni) sono certamente anche una ottima prevenzione.

  • I bambini tendono a non bere, mentre invece la vescica ha bisogno di essere distesa per contenere meglio (un bambino di 7 anni dovrebbe arrivare a svuotare fino a un massimo di 200-250ml in una sola volta). Tutto l’organismo ha bisogno di un buon apporto idrico (circa 7 bicchieri da 200-250ml al giorno). Bevendo regolarmente di giorno si evita inoltre di avere troppa sete la sera;
  • È anche importante essere regolari nelle minzioni (6-7 nella intera giornata, quindi ogni 3 ore circa). La minzione va fatta appena la vescica “si fa sentire” e non va ritardata. Non bisogna poi avere fretta ma usare il tempo necessario per svuotarsi completamente;
  • Va utilizzata una posizione corretta: i bambini presto in piedi e le bambine sedute in posizione comoda, ma con schiena dritta e gambe larghe, poggiando bene i piedi (con un supporto se necessario) per rilasciare i muscoli.
  • Anche per il benessere della vescica è poi importante svuotare regolarmente l’intestino, che altrimenti interferisce con il riempimento della vescica stessa.
  • Nell’educazione alle buone maniere i genitori non dovrebbero rimproverare, ma premiare i buoni risultati ignorando il più possibile gli eventuali “incidenti”. Su questo aspetto della continenza i bambini hanno infatti bisogno di un forte sostegno e di non perdere fiducia in se stessi

Le 3 regole d’oro e “parole magiche” sono quindi: senza aspettare, regolarmente, senza fretta e rilassati.

 

 

Come ‘svezzare’ il bambino dal pannolino?

 

Per un bambino imparare come e quando svuotare la vescica e l’intestino non è una cosa facile, ed è necessario che qualcuno glielo insegni con pazienza. Non esiste un’età precisa, né una regola, ed è bene sapere che si possono trovare difficoltà.

I bambini tolgono il pannolino ad una media di 2,2 anni, le femmine prima dei maschietti, ma l’età è molto variabile e solo a 5 anni il 100% dei bambini è svezzato. Bisogna fare le cose gradualmente, accompagnando la normale maturazione per ciascuno, evitando la fretta per la soddisfazione di vedere la crescita del proprio bimbo o per fattori sociali esterni come a esempio dover mandare il bambino all’asilo nido.

Alcuni bambini hanno una vera e propria paura del bagno, che rientra nel normale, fino a vere e proprie fobie. La paura spesso dipende dalla sensazione di cadere, mentre altri bambini hanno paura del rumore dello scarico, per cui si raccomanda di aspettare che il bambino si alzi. Un trucco per rendere il flusso una cosa divertente è di mettere del colorante nel serbatoio.

 

 

Come si può intervenire per risolvere il problema Incontinenza?

 

La principale cura è quella di affrontare il problema nella sua specificità, non trascurarlo e soprattutto non pensare che non ci siano cure.

Il cosiddetto trattamento comportamentale è la cura di partenza delle disfunzioni, che in quasi un terzo dei casi guariscono. Comprende un aspetto educazionale: informazione su anatomia e funzionamento degli organi, poi consapevolezza dei propri sintomi e l’insegnamento delle “buone regole”, con controlli domiciliari tramite “Diari”.

Esistono poi  Farmaci anche per i bambini e procedure di Riabilitazione dei muscoli con fisioterapia oppure insegnando al bambino, tramite apparecchiature non invasive e accattivanti per i bambini con disegni o cartoni, il modo corretto di svuotamento (cosidetto “biofeedback”).

In casi più complessi si può anche ricorrere a Neuromodulazioni non invasive che migliorano il coordinamento dei muscoli, o addirittura a farmaci ad azione prolungata che si inseriscono in vescica con endoscopia. In ultima analisi, e per le condizioni di incontinenza da malformazioni, sono previste anche soluzioni chirurgiche.

 

 

A chi ci si deve rivolgere quando un bambino soffre di incontinenza urinaria?

 

La prima richiesta di aiuto va fatta al pediatra curante, il quale può indirizzare ad una terapia in base all’età, alla gravità e al tipo di incontinenza.

In particolare per il bambino che bagna il letto molti pediatri hanno una competenza generale o anche specifica. Quando la disfunzione è grave e i sintomi non si risolvono o tornano di frequente, è necessario ricorrere ad un trattamento specialistico in un centro di urologia pediatrica.

Un’importante peculiarità sta nel fatto che nei bambini si deve ottenere le informazioni usando finché possibile strumenti non invasivi e in ambiente adeguato. Inoltre le condizioni disfunzionali e le malattie alla base della incontinenza sono spesso diverse da quelle degli adulti (uomo, donna, anziano). Questo significa che per il bambino è difficile ottenere una risposta in centri per incontinenza anche eccellenti per adulti, ma è opportuno ricorrere a centri specializzati che abbiano preferibilmente personale dedicato.