30 Ott La figura del fisioterapista
Nell’Italia dei vari attori del mondo incontinenza urinaria e/o fecale (il paziente, il medico, l’infermiere, il fisioterapista, l’ostetrica, il caregiver), il ruolo del fisioterapista, come anche quello dell’infermiere, è ancora non completamente sfruttato ed è direttamente correlato all’organizzazione strutturale socio-sanitaria delle diverse realtà territoriali.
Il mondo dell’incontinenza è spesso al confine di molte diverse specializzazioni mediche: l’urologia, la ginecologia, l’ostetricia, la medicina fisica e riabilitativa, la neurologia, le unità spinali, la colonproctologia, la geriatria, la pediatria, e proprio per questo tante sono le figure professionali coinvolte nella gestione del paziente incontinente.
In realtà, un paziente affetto da incontinenza si trova nella condizione di essere trattato diversamente a seconda della tipologia e della preparazione specifica dello specialista cui si rivolge (urologo, ginecologo, fisiatra, geriatra), a seconda della preparazione specifica del personale infermieristico e tecnico cui è eventualmente affidato, tenendo inoltre conto che in parte dei casi l’incontinenza viene gestita in ambiente non specifico per la stessa, in quanto problema non isolato ma facente parte di un quadro più ampio (per esempio pluripatologia dell’anziano, disabilità complessa in patologia di origine neurologica).
Il fisioterapista, esperto nella riabilitazione del pavimento pelvico, ha oggi una propria identità che lo rende figura indispensabile nell’iter terapeutico delle disfunzioni dell’area pelvica. La complessità del problema incontinenza, sia urinaria che fecale, necessita infatti di un approccio multidisciplinare, e, nell’equipe, il fisioterapista, per formazione professionale, può avere un ruolo fondamentale nella prevenzione e nel trattamento di molti disordini funzionali della regione pelvica, addominale e lombare che rientrano nei quadri della incontinenza urinaria, fecale e/o del dolore pelvico cronico .
Oggi è universalmente riconosciuto quanto alterazioni strutturali, posturali e comportamentali possano influenzare sia la stabilità e l’equilibrio degli organi pelvici sia il sistema continenza. Il fisioterapista ha un ruolo fondamentale nella definizione del programmi riabilitativo individuali e, attraverso un’accurata valutazione, può formulare un piano di trattamento che consideri l’individuo nel suo complesso. Dal punto di vista strutturale è ormai assodato che l’integrità muscolo-legamentosa e fasciale costituisca il “pilastro” di sostegno del sistema pelvico ma è fondamentale comprendere che l’intervento riabilitativo deve essere indirizzato non verso un singolo organo o distretto ma verso la persona intesa come unità funzionale nel suo complesso.
Il fisioterapista:
- Analizza le abitudini minzionali valutando il diario delle minzioni e corregge le cattive abitudini;
- Valuta la funzionalità del pavimento pelvico e le sue correlazioni con i diversi sistemi respiratorio, minzionale, defecatorio; valuta la postura per comprendere eventuali influenze/interferenze sul pavimento pelvico e sulla continenza
- Educa e motiva la persona attraverso la descrizione degli aspetti anatomo funzionali del pavimento pelvico e del basso apparato urinario;
- Somministra i questionari di valutazione al fine di quantificare l’incontinenza e la qualità della vita;
- Collabora alla definizione dei programmi riabilitativi nell’ambito del progetto ed utilizza, a seconda delle necessità del caso, diverse tecniche e strumenti sia di tipo manuale che strumentale (biofeedback, elettrostimolazione, coni vaginali, stimolazione magnetica, ecc);
- Effettua follow-up al fine di monitorare il mantenimento dei risultati nel tempo.
Va sottolineata comunque, per il benessere della persona, l’importanza della collaborazione tra i vari componenti medici e non medici dell’equipe, in quanto la variabilità e la peculiarità delle competenze professionali di ciascuna di esse consente un approccio completo ed esaustivo al complesso mondo del pavimento pelvico e del basso apparato urinario.