FIC - Fondazione Italiana Continenza | Il bambino che bagna il letto
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Il bambino che bagna il letto

Il bambino che bagna il letto

bambino bagna letto

Molti bambini bagnano il letto durante il sonno, per una condizione che si chiama Enuresi notturna. Il fenomeno è spesso sottovalutato sia dalla famiglia sia talora anche dal medico curante, ma determina ansietà anche grave nel bambino.

 

Perché? Quali sono le cause?

Innanzi tutto vanno sfatate due frequenti informazioni sbagliate o pregiudizi:

  • La Enuresi non dipende da un errato svezzamento dal pannolone: molti studi hanno dimostrato che uno svezzamento troppo precoce o errato può pertare a temporanea incontinenza di giorno, ma non influenza la enuresi notturna;
  • Un’altra credenza o pregiudizio è che la Enuresi notturna sia sempre causata da fattori psicologici. Questo assunto è antico e non in linea gli studi scientifici,

L’Enuresi notturna (bambino che bagna il letto) è un disordine determinato geneticamente, che interessa la maturazione del sistema nervoso. Molti studi di genetica molecolare hanno dimostrato in modo convincente la causa dell’enuresi e identificato le regioni di cromosomi che sono associate.

Il bambino che bagna il letto ha quindi un difetto di produzione di antidiuretico, la proteina che riduce in tutte le persone la produzione di urine (diuresi) la notte. Un altro aspetto congenito è la problematica del risveglio.

 

Il bambino che bagna il letto può avere un problema psicologico associato?

Questa è spesso una forte preoccupazione dei genitori. Certamente il 20-40% dei bambini che bagnano il letto hanno disordini psicologici clinicamente rilevanti (diverso dal 10% dei bambini che sono asciutti). Ma ben il 60-80% dei bambini che bagnano il letto non hanno alcun problema psicologico.

Lievi problemi psicologici (bambino triste o ansioso, o sembra stressato) tendono a scomparire quando l’Enuresi si risolve: e questo è il più importante obbiettivo del trattamento dell’enuresi.

Al contrario, se un bambino ha importanti problemi emozionali o di benessere, l’Enuresi (e incontinenza diurna associata) non tendono a guarire, e c’è necessità di una valutazione psicologica o psichiatrica.

 

Quanto è frequente?

È una condizione frequente che può essere trattata. L’enuresi è un disturbo diffuso: circa il 5-10% dei bambini di 7 anni bagna regolarmente il letto e il problema può persistere fino all’adolescenza (1%) e talora addirittura l’età adulta (meno dell’1%).

 

A che età bisogna affrontare il problema?

Non c’è una regola precisa per decidere di iniziare il trattamento dell’Enuresi, ma studi internazionali di esperti hanno stabilito un’età approssimativa di 5-6 anni. Anche prima dei 5 anni può essere opportuno affrontare l’enuresi, cercando di capire come vanno le cose di giorno, mettendo in atto un corretto svezzamento dal pannolino e le buone abitudini per la vescica, comportamentali e alimentari.

 

Quando può esserci un problema psicologico?

In presenza di Enuresi notturna ‘secondaria’, cioè c’è stata una interruzione di almeno 6-12 mesi in cui il bambino non ha mai bagnato il letto, dopo lo svezzamento dal pannolino, bisogna pensare a un possibile trauma psicologico e consultare lo specialista.

Altrettanto, nel 30-50% dei bambini con enuresi notturna accompagnata da incontinenza di giorno e incontinenza fecale con mutandine sporche sono presenti problematiche psicologiche.

I problemi possono essere di ‘esteriorizzazione’ come il Deficit di Attenzione e Iperattività o la Sindrome Difensiva-Oppositiva, o anche di ‘interiorizzazione’ come la Depressione.